Io mi sento diverso. Tutti siamo diversi uno dall'altro, ma io mi sento pi� diverso. Tanto diverso che non mi riconosco pienamente in nessuna delle comuni correnti che la filosofia ci presenta a livello scolastico. E se nessun importante filosofo s'� cercato di rispondere al grande perch� nello stesso modo mio, allora forse c'� motivo per sentirsi diversi...
Mi sento per molti versi egocentrico. Questo termine viene comunemente scambiato con "egoista", e ne assume tutto il senso negativo: amare se stessi al punto da avvantaggiarsi in tutto, incuranti di eventuali danni agli altri. L'egoista � quello che in autostrada ti supera da destra a 160 km/h per mettersi subito davanti a te e superare quello che stavi superando te; tutto per arrivare prima - di te, del mondo, di tutto.
L'egocentrico � - almeno nella mia accezione - diverso. Il mio dizionario dice che lo � "chi pone la propria persona al centro di ogni relazione, subordinando a s� stesso ogni valutazione della realt�". Mi specchio in buona parte in questa definizione. Non riesco a non vedere il mondo attraverso i miei occhi, a non relazionarmi con qualunque cosa succede intorno a me; la realt� � tale perch� io la percepisco cos�. Estremizzando (e parafrasando un fumetto che ho letto una volta di cui purtroppo non ricordo il nome), alle mie spalle non c'� nulla finch� io non mi giro a guardare. I palazzi di fronte alla mia finestra ora sono vuoti perch� nella mia attuale particolare posizione non riesco a vedere altro che le loro sagome indistinte. Riesco difficilmente a concepire anche solo modi diversi di relazionarsi con la realt�: secondo la definizione di egocentrismo, chiunque non sia egocentrico � di fatto in grado di valutare in modo oggettivo la realt�. Mi sembra quantomeno pretenzioso...
Il fatto che io veda tutto attraverso me stesso, che tutto il resto viva in qualche modo in funzione mia, non significa comunque che io viva solo in funzione di me stesso, o che pensi al mio vantaggio, incurante di eventuale danno agli altri: � qui che interviene Epicuro. Epicuro sosteneva, 2300 anni fa, un fermo materialismo all'insegna dei piccoli piaceri della tranquillit� e della liberazione dalla paura attraverso la� conoscenza e l'amicizia, con l'obbiettivo di una vita virtuosa e moderata. Eccettuate alcune idee che sfociano nell'ascetismo e nella negazione del piacere sessuale e gastronomico, condivido abbastanza le idee di Epicuro, anche quelle riguardanti il distacco tra le divinit� e il mondo umano (che sono ad un passo dall'ateismo ma anche, nel verso opposto, dal buddismo). Tralascio il discorso pi� "importante" - almeno dal punto di vista dei professori che ci insegnano filosofia al liceo - sugli atomi, in quanto per quello gi� ci ha pensato la scienza a dare ragione ad Epicuro.
Riassumendo, il mio egocentrismo "cosmico" (mi piace chiamarlo cos�) si sposa con pace, amicizia, senso civico e responsabilit� verso il mio lavoro e chi mi sta intorno, con la sete di conoscenza, con il desiderio di una vita tranquilla e moderata, senza rinunciare a qualche vizietto.
Il mio egocentrismo � "cosmico" perch� come detto il mondo ruota intorno a me, non il contrario. Tranne in qualche occasione. Ad esempio quando ho a che fare con la burocrazia: in quel momento io ruoto intorno al mondo, le mia attivit� hanno un blocco d'arresto in attesa di code, documenti, certificati, impiegati lenti, maldestri o svogliati (che stanno diminuendo drasticamente, comunque, a favore comunque di code e documenti). E in quelle occasioni penso che questo mondo forse non � proprio su misura per me, � un p� bizzarro ed per quanto mi sforzi IO, � LUI a non voler mettere me al centro :)
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