Credo sia evidente a molti il fatto che il mondo occidentale vive in un clima di delirio mediatico diffuso: qualcuno decide che un fatto totalmente ordinario serve a riempire uno spazio della vita della gente, il fatto viene trasformato in una notizia sensazionale e gli vengono dedicate prime pagine di giornali e telegiornali, speciali televisivi e radiofonici, a scapito di fatti di più diretto interesse ma che godranno di risonanza praticamente nulla.
A questo punto si innesca un meccanismo perverso per cui se un
giornale o un telegiornale dedicano così ampio spazio per una notizia,
non importa quanto essa sia banale o priva di significato, ma essa sarà
assunta a notizia del momento da TUTTI gli altri organi di stampa ed
informazione. E per il popolino che non si domanda e che non ci
ragiona, la notizia diventa il principale argomento di conversazione in
quel momento; ciò che viene scritto o viene detto dai media viene
assunto a opinione collettiva; voci fuori dal coro vengono schernite o
eliminate; un modo di pensare si è fatto strada nelle menti più deboli
ed è già coscienza collettiva.
Questa è la settimana dei treni. Treni che deragliano, centinaia di
persone innocenti che muoiono. Disastri importanti, che accadono più
spesso di quanto non ci facciano sapere; almeno fino a quando non si
decide che quel particolare evento è per qualche motivo ignoto più
importante degli altri. E allora scatta la ricerca in tutto il mondo a
tutti gli incidenti ferroviari, a quelli più sanguinosi e tragici, a
quelli più assurdi. E la gente ha l'impressione che qualcuno lassù, nel
cielo, abbia avuto la brillante idea di concentrare tutti gli incidenti
di treno in questa settimana. Eppure, ad esempio, sia in India che in Australia ci sono circa 300 incidenti ferroviari l'anno.
Chiudo con un delirio mediatico che ancora mostra i suoi strascichi:
la morte del papa. Per carità, nessuno mette in dubbio che Giovanni
Paolo II sia stato un buon papa, che abbia viaggiato molto, che abbia
lottato per la pace in diverse occasioni. Ma vogliamo davvero credere
che senza la risonanza che hanno dato giornali e televisioni ad ogni
sua piccola azione, ogni suo piccolo pensiero, la gente avrebbe gridato
in piazza per la santificazione (ADDIRITTURA?!) e si sarebbe presentata
in così gran numero sia alle esequie ma soprattutto alla camera ardente
(offrendoci per altro migliaia di disgustose immagini di giovani e MENO
GIOVANI che davanti alla salma non hanno trovato di meglio da fare che
scattare una foto col cellulare!). E Joseph, il pastore tedesco che
difenne papa, non ha mosso neanche un passo da papa (ma troppi ne ha
mossi già come prefetto della congregazione della fede) ed è già
benvoluto da (quasi) tutti, amato (ciecamente) come il suo
predecessore. Gli converrebbe quasi NON fare nulla per non tradire
questa fiducia cieca dei fedeli...
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