E' difficile svegliarsi al mattino e realizzare di non
avere pi� una macchina.
Fino al giorno prima ti svegli, vai al lavoro, la tua vita
ti fa anche
un po' schifo ma soprattutto sai che la macchina � l�,
parcheggiata da
qualche parte vicino casa tua.
Poi una bella sera torni dal lavoro e proprio mentre
sei ferma ad
aspettare uno che deve girare...ti tamponano.
Inesorabilmente e
crudelmente: ti sembra di urlare mentre il vetro
posteriore si spacca
in mille frammenti e due persone che nemmeno ti
sembra di conoscere ti
volano a un metro di distanza. Anche se non te ne
sei ancora accorta
urli, perch� tra le altre cose, senti e vedi che la tua
macchina sta
andando a tamponare quella davanti e non puoi farci
proprio niente.
Il tutto in qualche frazione di secondo.
Giusto il tempo di balbettare ad alta voce "stia fermo,
non si muova" e
scendi, con le gambe tremanti, bianca in volto come
un cencio, perch�
sai che la tua vita � cambiata.
Senti le voci della gente, gente che si ferma, gente
che ti porta dell'acqua, gente che ti guarda come se
fosse colpa tua...
Cominciano a fermarsi le macchine: questi episodi
scatenano l'istinto
masochista del mondo, sono tutti fermi a guardare
un poveraccio che si
contorce con il femore rotto e uno con la faccia
spaccata e te, che non
c'entri niente ma che magari secondo loro sei gi�
colpevole solo per il
fatto che hai una macchina (avevi) e quelli un
motorino.
Arriva la municipale e poco dopo anche
l'ambulanza: caricano i due
infortunati e ti chiedono se stai bene. A parte il fatto
di sentirsi
schegge di vetro dappertutto, stai benone: gli dici di
pensare a quelli
del motorino, ancora un po' intontita.
Poi realizzi il danno: il vetro in frantumi, la macchina
che �
diventata una smart, il powerbook per terra. Sai che
la macchina
ripartir�, sai che non ripartir� la stessa persona.
Finalmente riesci ad avvisare tuo padre, che arriva
molto dopo con una
faccia truce, scruta l'entit� del danno, ma �
visibilmente sollevato
del fatto che almeno hai ancora lo stesso paio di
gambe della mattina e
la lingua in grado di muoversi nella bocca.Tua madre
ti chiede come
stai per telefono, non arriva nemmeno, non pu�, e
per avere il primo
vero abbraccio "umano" devi aspettare che passino di
l� degli amici di
famiglia che guardano per caso quel disastro e ti
raggiungono
maledicendo le loro gambe che tremano e non gli
permettono di arrivare
velocemente dove sei tu. Nel frattempo sei scoppiata
diverse volte in
lacrime guardando il sangue e i due sul motorino che
si lamentano: ti
senti anche un po' scema perch� non sarebbe
proprio normale, ti dici,
fare una cosa del genere davanti a tutti.
Sbrigate le pratiche di rito te ne torni a casa ed � in
quel momento
che senti il dolore: il collo e la schiena sono in
tensione e ti fanno
male. Vai dal medico e ti fai controllare, ti fai
prescrivere calmanti
come se piovesse e torni a casa. Con la
consapevolezza di non avere pi�
una macchina e di essere bloccata in un posto che
tutto sommato, ti
piace anche poco.
Per fortuna ora sta andando tutto a posto...